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Maruggio

MaruggioComune di 48,19 kmq, a sud–est del capoluogo e a 25 metri sul livello del mare. E’ l’estremo comune della provincia sulla costa orientale.
Gli abitanti, detti maruggesi, sono 5.300.
Il patrono è San Giovanni Battista, culto importato dall’Oriente dai monaci basiliani e consolidato dalla presenza dei Cavalieri di Malta.
Lo stemma è diviso in due parti: in quella superiore è raffigurata la Madonna con il Bambino, in quella inferiore si trovano tre torri merlate posizionate di spigolo.

Circa l’origine del paese si racconta che i Marsi, antica popolazione sabellica stanziata intorno al lago Fucino, dalla città di Marubium o Marru, giunsero profughi in questo luogo e vi fondarono un nuovo paese chiamandolo come la madre-patria; secondo altre tesi sarebbe stato fondato da Mario, compagno di Marsia, che dal suo nome chiamò il paese Maruggio.
Altri studiosi, ancora, ritengono che in questo sito si fermarono i Mori, quando, nell’847, presero Otranto e Taranto e diedero al luogo il nome di Marubium o Marusium; altri sostengono che, essendo stati distrutti dai Mori i villaggi di Gastrigno e di San Nicolò, un certo Gorgolano, governatore di Niceforo Foca, imperatore d’Oriente, dai resti di quei paesi fondò, nel X secolo, questo insediamento e lo battezzò Marubium nel significato di vicino al mare. Con il tempo il villaggio si accrebbe di un altro casale e divenne Maruggio.
Si hanno notizie di un importante complesso di struttura portuale, del quale, sebbene parzialmente sommerso dal mare, è visibile il molo principale costruito a blocchi squadrati, alcuni dei quali hanno marchi in lettere greche. Per certo, Maruggio nel X secolo fu occupato dagli abitanti di alcuni casali distrutti dai Saraceni che scelsero quel sito perché seminascosto da un avvallamento. Qui fondarono Maruggio chiamandolo cosi dal nome di un’erba, marubium appunto, molto comune nella zona e usata nella cura della malaria.
Il paese fu sottoposto alla giurisdizione dei Cavalieri di Malta, un dominio durato ben 504 anni, un dominio esteso anche ad altre località vicine. Nel 1317 o nel 1315, una signora brindisina della nobile famiglia Caballaro, in occasione dell’entrata nell’Ordine del suo unico figlio, Nicola de Pandis, donò questa terra per commenda all’ordine Gerosolimitano e come tale fu infeudata all’ordine dei Cavalieri di Malta.
Divenne Commenda capitale e proprio alla volontà dell’Ordine si deve la costruzione del castello, delle mura perimetrali, dalla chiesa di San Giovanni e delle torri costiere.

Nel 1637 il paese subì il saccheggio da parte dei Turchi contro i quali a nulla servirono le difese allestite e notevoli furono i danni subiti, anche se non ci fu nessuna vittima tra gli abitanti.
I Cavalieri di Malta la tennero fino al 1806, quando il 2 agosto, venne soppressa la Commenda, e nel 1819 Maruggio fu comune libero.

Il castello, detto anche Palazzo dei Commendatori risale al XIV secolo; fu edificato nel 1368 per volontà dei Baly, commendatori dell’Ordine di Malta ed è fregiato dallo stemma con armi del gran maestro dell’Ordine di Malta, fra Ugo Lambens de Verdal. Molte le chiese presenti sul territorio, tra cui la chiesa della SS. Natività di Maria Vergine, completamente edificata in carparo e di costruzione trecentesca; la chiesa di San Giovanni del secolo XV in stile romanico; la chiesa della SS. Annunziata, della quale non si conosce la data di costruzione ma che presenta un altare in stile barocco; la chiesa della Madonna del Verde, probabilmente edificata nel 1585 su di una chiesa preesistente, il cui altare in pietra leccese mostra ai lati le armi del Commendatore Francesco da Capua.
Al XVI secolo si fa risalire il convento dei Francescani, impreziosito da numerosi affreschi, alcuni dei quali riproducono scene della vita del Santo. Il convento degli Osservanti, eretto nel 1534 e soppresso nel 1876, è oggi sede del Municipio.

Su un promotorio anticamente detto Monte dell’Ovo sorge la torre costiera chiamata appunto dell’Ovo. Non è citata nell’elenco del Vicerè del 1569, ma come tipologia risponde a quella tipica del Regno: ha, cioè, base quadrata e forma tronco – piramidale. Su tre dei suoi lati sono addossate costruzioni più recenti. Al centro della piazza Italia a Campomarino, invece, si trova la torre delle Moline, che comunica a vista a sud con torre Boraco e a nord con torre dell’Ovo. Neanche questa compare nell’elenco del 1569 ma abbiamo notizia del terriero del 1583 un certo Francesco de Carbuines. Si discosta dai tipi più comuni in quanto è sprovvista sia di caditoie sia di boccatelli, anche se non sappiamo se fosse questa la sua forma originaria. A guardia del torrente omonimo è collocata torre Boraco che comunica a sud con torre san Pietro e a ovest con torre delle Moline. Non compare nell’elenco del Vicerè ma anche per questa si conosce il nome del terriero del 1583, Francesco le Garzia. E’ una torre tipica del Regno.

"Tratto da "Appunti di Viaggio - Iter attraverso le permanenze storico-artistiche della provincia di Taranto", testi di Maria Giovanna Russo Cadorna ed. Provincia di Taranto - Presidenza del Consiglio, 2001"

Per maggiori informazioni visita il sito del Comune di Maruggio