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Sava

SavaSava è una città jonico-salentina con 16.903 abitanti.
È famosa per essere una delle “Città del Vino”, in quanto la sua ricchezza agricola principale è, appunto, la produzione di vino primitivo; si produce anche olio d'oliva dalla lavorazione delle olive di secolari alberi pugliesi.

Il territorio su cui sorge la città di Sava, che è posto a circa 28 km dal capoluogo di provincia, Taranto, è quello delle murge tarantine. L'abitato è al centro del Salento settentrionale. Il centro urbano è a 107 m s.l.m., e tra il territorio comunale e quello di Manduria, sorge il Monte Bagnolo (124 m).

Le prime attestazioni sulla fondazione di Sava risalgono intorno al 300 a.C., ove nella contrada di Agliano sono stati trovati reperti greci: probabilmente era l'ultimo avamposto di Taranto prima della parte Messapica che dominava il Salento meridionale all'epoca.

Sul finire del VII secolo, poi, Longobardi e Bizantini giunsero a un accordo di pace che prevedeva la spartizione dei territori occupati: ai Bizantini restava la parte estrema della penisola salentina, mentre il resto della regione andò ai Longobardi. I Bizantini costruirono un limes (un lungo muro) sul confine stabilito, il cui ricordo è tramandato attraverso il toponimo "Limitone dei greci". Tale confine partiva dalla costa Adriatica a sud di Brindisi e, passando a sud della vicina città di Francavilla Fontana, svoltava ancora più a sud nel territorio di Sava in località "La Zingara", seguendo un tracciato rettilineo fino alla località denominata Monte di Magalastro, lasciando a est il centro abitato di Sava. Questa lunga muraglia, meglio conosciuta con il termine dialettale locale "Paretòne", ossia grande parete, è costruita a secco con pietre calcaree di modeste dimensioni.

Le prime notizie sul casale di nome Sava sono state riscontrate su un documento che risale al 1471 e fanno riferimento ai confini con il vicino feudo di Uggiano: è riportata l’espressione “territorium casalis Savae”; la formazione del Comune risale all'epoca napoleonica (1810).

Le fonti storiche sono concordi nel sostenere che il casale venne fondato, alla fine del XIV, dagli abitanti di Aliano e Pasano, in fuga dopo l’ennesima incursione distruttiva dei Saraceni. Nel secolo successivo, il casale di Sava visse non poche vicissitudini. Su Sava si abbatterono, l’uno dopo l’altro, una serie di sciagure: dalla peste alle scorrerie dei turchi, sino ai terremoti. Il casale, così, si spopolò ben presto.

I feudatari di Sava sono stati almeno sei: il primo fu Giacomo del Tufo. A lui seguì, nel 1434, Connestabile di Aversa. Sava fu poi infeudata anche dai Mayoro di Nardò nel 1454, dai Prato di Lecce nel 1520 (furono proprio loro a costruire la residenza fortificata). Nel 1741, poi, fu la volta dei Gesuiti. L’ultimo feudatario, infine, fu Giuseppe De Sinno dal 1804 al 1812.

Per quanto riguarda il termine "Sava" le origini etimologiche sono le più varie e disparate, e molte entrano addirittura in contrasto tra loro. C'è chi sostiene che esso risalga a "Saba", facendo riferimento ad una leggendaria famiglia Patrizia Romana, e c'è ancora chi sostiene la derivazione da "Sabua", che in lingua latina indicherebbe un particolare tipo di roccia, che si trova nel territorio: la roccia arenaria. La città è oggi un luogo di terra, mare e cultura locale, e il tutto è allietato dalla vicinanza delle spiagge di questo tratto di territorio salentino, che rendono ideale la villeggiatura estiva.

Monumenti e luoghi di interesse sono: il Santuario della Madonna di Pasano risalente al 1400 ca. e sito a 3 km dal centro abitato. È dedicato alla Madonna di Pasano in ricordo del famoso miracolo dello schiavo avvenuto in quegli anni ed il Limitone dei Greci, i cui resti sono ben conservati e visibili nelle adiacenze della contrada di Pasano. Pare che il santuario di Pasano sorga sulle rovine di un antico luogo di culto pagano, mentre nella contrada di Aliano (che è uno degli altri insediamenti importanti della storia di Sava) esistono a tutt'oggi tracce di templi dedicati a Demetra e Dioniso.

Di particolare pregio è Palazzo Baronale, edificato nel 1520 dalla famiglia Prato, situato in pieno centro del paese, conserva nelle sue fondamenta un antichissimo frantoio ipogeo, aperto da poco tempo ai visitatori.

Il Santo Patrono di Sava è San Giovanni Battista che viene venerato nella Chiesa Matrice (costruita con una sola navata ai primi del seicento) ; la festività ricade il 24 giugno. In questo periodo, che viene denominato giugno Savese, si svolgono diverse manifestazioni che coinvolgono tutta la popolazione: serate di intrattenimento, che spaziano dalla musica all'arte e alla cultura, con varie mostre e incontri. Sempre in giugno si dà inizio al tradizionale "torneo di San Giovanni".


Per maggiori informazioni visita il sito del Comune di Sava.